mercoledì 29 gennaio 2014













Protagonista di questo succulento secondo piatto è sicuramente il radicchio, una delle “cicorie” più prelibate. Il sapore è gradevolmente amaro, croccante e piacevole. Può essere abbinato ed accompagnato da qualsiasi pietanza. È buono crudo, fatto alla piastra, ottima base per primi piatti o per la farcitura di ripieni per carni.
Dal punto di vista nutrizionale, il radicchio è ricco di sali minerali e di antocianine, di vitamina A e C, oltre a vitamine B. 
Ideale nelle diete e coadiuvante nella diuresi. Ha proprietà lassative, facilita la digestione, la funzione epatica e stimola la secrezione biliare. 
Ho voluto provare l’abbinamento con le nocciole tostate e devo dire che mai intuizione fu più azzeccata. 
La croccantezza delle nocciole, che tostate sprigionano un aroma davvero delizioso, sposano alla perfezione l’amaro del radicchio.
Infine non può mancare un appunto sulla cottura in carta fata, è fenomenale  e credo sia davvero una rivoluzione nel modo di preparare, presentare e degustare i cibi. 
Si riduce l’uso di condimento e il cibo cuoce nel proprio liquido senza dispersione di sostanze nutritive ed in questo modo è accelerato anche il tempo di cottura.
Insomma provateci...non ve ne pentirete!

Ingredienti


  • 2 fettine di carne di vitello grandi o 4 piccole
  • 200 gr di stracchino
  • scamorza affumicata q.b
  • parmigiano grattugiato q.b
  • 2 fette di prosciutto crudo
  • sale e pepe q.b
  • uno spicchio d'aglio
  • 1 radicchio rosso lungo
  • olio q.b
  • vino rosso q.b
  • glassa di aceto balsamico q.b
  • 2 cucchiaini di zucchero
  • nocciole q.b
  • 4 fogli di carta fata

Preparazione


Prima di tutto preparare il radicchio. Lavarlo e tagliarlo a pezzetti; in una padella con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio cuocere il radicchio a fiamma vivace, salare e pepare. Trascorsi circa 5 minuti sfumare con un pò di vino rosso lasciandolo evaporare, dopo qualche minuto aggiungere lo zucchero e un pò di glassa di aceto balsamico, mescolare a fiamma molto alta e spegnere dopo poco. 
Il radicchio glassato dovrà risultare cotto ma croccante. 
Su ciascun foglio di carta fata sistemare una fettina di carne, precedentemente battuta con un batticarne, in modo da intenerirla. Al di sopra posizionare un cucchiaio abbondante di stracchino, qualche fettina di scamorza, un pò di prosciutto crudo, un cucchiaio di radicchio glassato, un pò di parmigiano grattugiato e qualche nocciola tagliata grossolanamente, precedentemente tostate in padella antiaderente. 


Chiudere la carta fata con un filo di spago alimentare stringendolo per bene in modo da impedire in cottura la fuoriuscita di sughetto. 
Cuocere in forno a 200 gradi per 20 minuti. 
Servire il fagottino con tutta la carta, sarà sicuramente più scenografico.





















Tempo:40 min
Servizio per: 4 persone

    Complessità: Facile

martedì 28 gennaio 2014












Questo piatto rappresenta  il tipico piatto invernale, una salutare vellutata di zucca aromatizzata al cardamomo accompagnata da sfiziosissime polpettine di fagioli e zenzero.
Come tutti sanno la zucca è un alimento a basso contenuto calorico, il suo apporto è pari a 17 calorie ogni 100 grammi di polpa; tra i suoi componenti principali troviamo il beta carotene, vitamine A, B ed E ad azione antiossidante.
La zucca è anche un ortaggio ricco di minerali come calcio, sodio, potassio, fosforo, rame, magnesio, ferro, selenio, manganese e zinco ed una una discreta quantità di fibre.
Il termine zucca deriva da “cocutia” (testa), poi trasformato in “cucuzza” ed infine zucca.
La zucca è in grado di “riempire” un intero menù, dall’antipasto al dolce, poiché molte sono le sue “virtù” ed ogni piatto risulterà quindi gustoso e salutare.  
Il cardamomo con il suo odore forte e speziato ed il sapore leggermente piccante e fruttato  esalta il gusto della zucca rendendola agrumata con sentore di eucalipto.
Il cardamomo è una spezia molto amata nei paesi arabi e in Oriente ma è piuttosto diffuso anche in Europa settentrionale. E' al centro di alcune usanze e tradizioni; per esempio in India è considerata una pianta così timida e delicata che può essere toccata e raccolta solo da mani femminili. Ha grandi proprietà, e con curcuma e zenzero è ingrediente del curry, tipico condimento indiano.
Le polpettine di accompagnamento vogliono sostituire  il
pane ed essendo a base di fagioli sono perfette, sostanziose e molto saporite.

Ingredienti

    X la VELLUTATA DI ZUCCA

  • 400 gr di zucca 
  • olio evo
  • scalogno
  • sale e pepe q.b
  • prezzemolo q.b
  • cardamomo q.b
  • parmigiano q.b
  • 2-3 cucchiai di formaggio spalmabile
  • latte q.b

X le POLPETTINE DI FAGIOLI E ZENZERO

  • 200 gr di fagioli borlotti cotti
  • 2 fette di pane raffermo
  • 1/2 uovo + 1 uovo per l'impanatura
  • parmigiano grattugiato q.b
  • pan grattato q.b
  • 2 fettine di lardo sottilissime
  • latte q.b
  • sale q.b
  • prezzemolo q.b
  • salvia q.b
  • rosmarino q.b
  • farina q.b
  • salvia q.b
  • zenzero fresco grattugiato q.b

Preparazione



Tagliare la zucca in fettine sottili, cuocerle in una padella con un pò di scalogno ed un filo d'olio evo. 
Aggiungere del prezzemolo tritato, salare e pepare. 
A cottura ultimata frullare con un minipimer (io prima ho eliminato lo scalogno) aggiungendo una grattugiata generosa di parmigiano, il formaggio spalmabile e se è necessario allungare con un pochino di latte in modo da ottenere una vellutata liscia. 
Per la preparazione delle polpettine, in una ciotola frullare, sempre con un minipimer, i fagioli con un filo d'olio evo riducendoli in purea. Unire il pane raffermo precedentemente ammollato in acqua, strizzato per bene, sale, 2-3 cucchiai di parmigiano grattugiato, mezzo uovo, zenzero fresco grattugiato, salvia, rosmarino e prezzemolo tritati. 
Aggiungere il lardo tagliato a pezzetti piccoli (si scioglierà in cottura) e se necessario allungare con del latte qualora l'impasto fosse troppo denso o aggiungere del pan grattato qualora fosse troppo morbido. Inumidirsi le mani e formare delle palline piccoline, passarle prima nella farina, poi nell'uovo ed infine nel pan grattato. 
Friggere in olio evo fino a renderle dorate. Servire la vellutata calda insaporendola con del cardamomo, estraendo da ogni singola bacca i semini, ne basteranno 2-3 per persona. Accompagnare con le polpettine ai fagioli.




Tempo: 30 min  Servizio per: 2 persone Complessità: Facile

lunedì 27 gennaio 2014


La carbonara, come molti altri piatti importanti della storia, ha origini incerte. Secondo alcuni, il nome deriverebbe da un 'carbonaro' ovvero uno spazzacamini che, ritiratosi dall'attività, aveva aperto un'osteria a Roma ed iniziato a proporre un piatto simile all'attuale, chiamato Carbonara in onore alla sua precedente professione. 
Secondo altri, la Carbonara nasce appena finita la seconda guerra mondiale, nella Napoli occupata dagli americani. 
Le truppe di occupazione affollavano la città e per le strade non si trovavano hamburghers o hot-dogs, sui banchetti napoletani si sfornavano pizze piegate a portafoglio, supplì e soprattutto spaghetti cotti al volo e conditi con cacio e pepe. Il pomodoro era bandito perché colava e macchiava. Un bel giorno, un soldato americano o forse un napoletano, trovatosi in possesso di una delle borse con le razioni di cibo che l’esercito americano forniva ai suoi soldati iniziò a mettere nella pasta tutto quello che trovò nella borsa: uova in polvere, bacon e panna liquida (la Milk Cream che usano aggiungere al loro terribile caffè). L’uomo assaggia il pastone e decide che non è male. Col tempo è bastato solo armonizzare meglio il tutto ed è così che è accaduto il miracolo.
Per spiegare l'origine del nome basti pensare al pepe nero, che ricorda la polvere del carbone, e che viene riconosciuto come elemento essenziale della pasta.
A parte la storia, la carbonara deve avere caratteristiche semplici ma fondamentali coma la scelta degli ingredienti prima di tutto e quei due minuti che servono per amalgamare, fuori dal fuoco, il condimento nella pasta.
Per fare una buona carbonara serve un’ottima pasta di grano duro, delle uova freschissime, un buon pecorino (o parmigiano reggiano), del pepe nero, un filo d’olio ed il guanciale.
Il guanciale è fondamentale per la buona riuscita di questo piatto: troppo spesso si sente parlare nelle ricette di pancetta e guanciale come se fossero la stessa cosa. Non lo sono! Sono tagli diversi e dicono peraltro anche i loro nomi: la pancetta viene ricavata dall’addome mentre il guanciale viene ricavato dalla guancia del maiale.
Personalmente al sapore classico ho accostato un delicato sentore di mare dato dalla bottarga di ricciola, che se tempo fa rappresentava il pasto dei pescatori che trascorrevano la giornata in mare, oggi queste uova di pesce essiccate costituiscono un jolly in cucina donando anche a piatti tradizionali come la carbonara un tocco in più.

Ingredienti


  • 300 gr di spaghetti
  • 2 tuorli + 1 uovo intero
  • 100 gr di guanciale in fette
  • 2 cucchiai di parmigiano grattugiato (o meglio pecorino)
  • sale e pepe nero q.b
  • olio evo
  • 1/2 scalogno
  • bottarga di ricciola grattugiata

Preparazione


Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata. 
Nel frattempo preparare il condimento; in un'ampia padella rosolare il guanciale con un filo d'olio evo e lo scalogno fino a renderlo croccante, basteranno pochi minuti. 
In una ciotola amalgamare i tuorli e l'uovo intero con un pizzico di sale, pepe, parmigiano grattugiato e una tazzina di caffè di acqua di cottura della pasta. 
Sbattere energicamente il composto con una frusta rendendolo spumoso ma non troppo. 
Scolare la pasta ed amalgamarla nella padella con il guanciale croccante. Fuori dal fuoco unire il composto di uova mescolando velocemente, evitando di cuocere l'uovo, dovrà risultare cremoso e assolutamente non a mò di frittata.
Aggiungere la bottarga grattugiata poco prima di impiattare. Io ho utilizzato quella di ricciola, ma va benissimo anche quella di tonno o muggine.


Tempo: 20 min Servizio per: 3 persone Complessità: Facile

domenica 26 gennaio 2014


Pane ai cereali a lievitazione naturale (Farina antiqua ai cereali


Pane ai cereali a lievitazione naturale (Farina antiqua ai cereali












Il pane è il vero re della tavola, rappresenta un elemento tra i più antichi nella tradizione gastronomica di quasi ogni angolo del mondo differenziandosi per le più svariate versioni. 
Oggi vi riporto una ricetta che mi rende molto fiera, il pane fatto in casa, che con la sua lunga e lenta lievitazione naturale, grazie alla presenza del lievito madre, comporta innumerevoli vantaggi per la salute e per il gusto. 
Merito del risultato di oggi è la materia prima usata, ovvero, la farina Antiqua ai cereali composta da un mix di cereali e semi con l’aggiunta di farina tipo 2 macinata a pietra prodotta da Molini Bongiovanni.
Al gusto caratteristico della macinatura a pietra, si aggiungono i sapori ed i valori nutrizionali del lino, del mais, del miglio, del sesamo, della soia, della segale, dell’orzo e dell’avena.  
Il pane sfornato sprigiona già in cottura un odore e poi un sapore di grano indimenticabile, dalla peculiare croccantezza ed impareggiabile digeribilità.
La crosta color nocciola racchiude un cuore morbido ed areato, leggero e per niente gommoso. 
L’unica accortezza è avere tanta pazienza, lasciar lievitare ore ed ore soprattutto nei mesi freddi ponendo l’impasto nel luogo più caldo della casa, magari vicino ad un termosifone o nel forno leggermente intiepidito.

Ingredienti


  • 165 gr di lievito madre rinfrescato
  • 300 gr di farina Antiqua Linea casa Tipo 2
  • 200 gr di farina Antiqua Linea casa Ai Cereali
  • 300 ml di acqua
  • 20 gr di olio evo
  • 10 gr di sale
  • mezzo cucchiaino di zucchero

Preparazione


Ho utilizzato un'impastatrice, ma si può procedere allo stesso modo anche a mano. Unire il lievito madre rinfrescato (io l'ho rinfrescato 4 ore prima di procedere alla preparazione dell'impasto e mantenuto a temperatura ambiente) spezzettato insieme all'acqua e allo zucchero avviare la macchina e lasciar sciogliere il lievito. Aggiungere metà della farina, impastare ed unire la restante. Versare a filo l'olio evo, che renderà più morbido e profumato il nostro pane. 
Alla fine aggiungere il sale, lasciando impastare per almeno 10 minuti. 
Procedere con la formazione delle pieghe (vedi ricetta pizza con lievito madre). Lasciar riposare l'impasto in una ciotola leggermente infarinata e coperta con un telo pulito per 4-5 ore; è a questo punto che comincia la prima lievitazione. Trascorso questo tempo rovesciare l'impasto su una spianatoia, dare la forma desiderata, lunga, rotonda o anche più panini. 
Io ho optato per la forma lunga, considerate però, che in seguito con la seconda lievitazione crescerà ancora un bel pò. 
Una volta formate le vostre forme disporre il pane su una teglia ampia coperta con carta forno e leggermente infarinata. Sistemarla nel forno chiuso ed ovviamente spento, in modo da cominciare con la seconda lunghissima lievitazione, io ho lasciato lievitare 15 ore (tutta la notte). Prima di infornare spolverizzare la superficie del pane con un pò di farina e procedere con la formazione di taglietti obliqui. 
Pane prima della cottura
Cuocere in forno preriscaldato a 250 gradi per 10 minuti nella parte più bassa del forno. Trascorsi i primi 10 minuti, spostare la teglia nella parte centrale del forno portando la temperatura a circa 200 gradi per 30 minuti. 
Ho lasciato accanto alla teglia una tazza con dell'acqua per tutto il tempo.

Pane ai cereali a lievitazione naturale (Farina antiqua ai cereali



Pane ai cereali a lievitazione naturale (Farina antiqua ai cereali

























E' un ottimo accompagnamento per salumi di ogni genere, io l'ho mangiato con del buon lardo....che dire irresistibile!

 

Tempo: 40min cottura + 20 ore di lievitazione  
Servizio per: 6-8 persone
Complessità:  Facile






































   



    

sabato 25 gennaio 2014








L’Orata, tra tutti i pesci, è  quello che indubbiamente merita più di ogni altro il titolo di regina. Sul capo, infatti, ha proprio tra gli occhi, una specie di mezzaluna color oro che le dà il nome e che ricorda in tutto e per tutto una corona regale. Le carni bianche dell'orata sono molto apprezzate; si presta a diverse preparazioni, è eccellente alla griglia, è ottima cotta al forno, in crosta di sale o semplicemente scottata.

L'orata appartiene alla classe dei pesci magri, è molto magra, ricca di proteine nobili e vitamine del gruppo B. Tra i sali minerali spiccano in particolar modo: fosforo, iodio, ferro e una discreta quantità di calcio. Per le sue proprietà è indicata nell'infanzia, adolescenza ed età avanzata, per i convalescenti, nelle malattie del fegato e gastrointestinali.
La nostra dieta mediterranea ne è ricca, pertanto dovremmo abituarci a mangiarne un po’ in più. 
Questa settimana ho deciso di accompagnarla con un’avvolgente salsa allo zafferano e insalatina di spinaci novelli. Abbinamento squisito!!!
La particolarità di questo piatto è data proprio dallo zafferano  che come tutti sapranno è una spezia ricavata dagli stimmi di un fiore, considerato il re delle spezie per la scarsa resa produttiva e i lunghi processi produttivi che la trasformano nella prelibata sostanza che tutti apprezziamo nelle nostre ricette.
Da ogni fiore viene ricavata una quantità minima di spezia, pensate che per un chilo di zafferano occorrono150.000 fiori, due mesi di lavoro.
Questo spiega il costo sorprendentemente alto, ma per fortuna un pizzico di zafferano è sufficiente per conferire sapore e colore alle pietanze, grazie al suo profumo ed al suo gusto inebriante.

Ingredienti


  • 1 orata grande
  • pistilli di zafferano per decorare
  • olio evo q.b
  • sale e pepe q.b

X la SALSA ALLO ZAFFERANO

  • 1 bustina di zafferano
  • 50 gr di burro
  • 4-5 cucchiai di farina
  • sale q.b
  • 1 bicchiere abbondante di brodo vegetale
  • pochissimo vino bianco
  • un pizzico di paprika

Preparazione


Preparare la salsa allo zafferano: in un pentolino fondere il burro, aggiungere la farina formando quello che viene chiamato roux. 
Aggiungere il brodo, lo zafferano in polvere, la paprika, un pizzico di sale mescolando di continuo fino a quando il composto non si sarà addensato. 
Aggiungere una spruzzata di vino bianco continuando a mescolare, aggiustare di sale e mettere da parte.
Dedichiamoci all'orata, io l' ho sfilettata ricavandone due filetti, ma si possono tranquillamente acquistare già in filetti. 
Scottarli in una padella con un filo d'olio, per pochi minuti, coprendo con un coperchio. Basteranno pochi minuti di cottura, salare e pepare. 
Impiattare ponendo il pesce su un letto di spinaci novelli freschi conditi con un filo d'olio, sale e pepe, coprire i filetti con la salsa calda allo zafferano. 
Decorare con pistilli di zafferano.

Tempo: 15 min Servizio per: 2 persone Complessità: Facile

venerdì 24 gennaio 2014

Tovaglietta easy life design 










La bietola da costa, detta anche "bieta" oppure "bida", è un ortaggio dal fusto erbaceo e grandi foglie verdi, lucide, di colore intenso, con sviluppate nervature centrali. Dal sapore molto dolce, se ne mangiano le foglie e la parte del torsolo tenera e carnosa.
La bietola, alla stregua della maggior parte delle verdure, rappresenta un alimento davvero molto importante per la nostra nutrizione, dato che è particolarmente povera di grassi e, al contrario, ricca di vitamine, fibre e Sali minerali.
Ha un’ottima azione rafforzante del sistema immunitario e svolge una funzione di supporto piuttosto importante per quanto riguarda l’apparato cardiovascolare. Si abbinano in modo ottimale ad uova e formaggi per preparare deliziosi sformati e frittate, oppure ai legumi per delle saporite zuppe o come nel mio caso  sono ottime per essere farcite e le patate sono perfette.
In ogni caso per apprezzare al meglio questa verdura usate solo bietole fresche.

Ingredienti


  • 1 cespo di bietole a coste
  • 3 patate medie
  • latte q.b
  • sale e pepe q.b
  • salame
  • 1 tuorlo
  • 2 cucchiai colmi di parmigiano
  • pan grattato q.b
  • qualche fiocchetto di burro
  • olio evo q.b

Preparazione


In una ampia pentola portare a bollore l'acqua leggermente salata ed immergerci le bietole a coste lavate orientando la parte verde verso l'alto. Cuocere fino a quando risulteranno cotte ma non sfatte. 
Nello stesso tempo in un'altra pentola lessare le patate; a fine cottura schiacciarle con uno schiaccia patate unire sale, pepe, tuorlo, parmigiano, il salame a cubetti e il latte regolandovi con la quantità, dovreste ottenere un composto di media densità (per intenderci deve risultare un pò più morbido di un gateau). 
Stendere su un tagliere le foglie di bietola, asciugarle con un foglio di carta assorbente, eliminare la parte più dura bianca della bietola (conservarla per altre ricette). Procedere con il riempimento: su ogni foglia adagiare un paio di cucchiai di composto di patate ed arrotolare a mò di involtino. 
Sistemarli in una teglia da forno irrorata con un filo d'olio evo, spolverizzare la superficie dei saccottini con un mix di parmigiano grattugiato, pan grattato e qualche fiocchetto di burro. 
Lasciare gratinare in forno a 200 gradi con funzione grill per circa 10 minuti o comunque fino a doratura.

Tovaglietta easy life design 

Tovaglietta easy life design 

Tempo: 30 min Servizio per: 4 persone Complessità: Facile

giovedì 23 gennaio 2014















Ancora panettoni da smaltire?

Ebbene si ... il modo migliore è trasformarli in piccole chicche tutte da gustare! 
Dopo le festività natalizie, in quasi tutte le case, avanzano pandori e panettoni che rimangono abbandonati per mesi, a volte addirittura fino a quando non cominciano a comparire tra gli scaffali dei supermercati le colombe pasquali; si spera sempre che arrivi qualcuno pronto a farli fuori....ma il più delle volte quel qualcuno non arriva mai e il loro destino è noto a tutti... 
Rivisitare un grande classico come il panettone è davvero semplice e divertente, ci si può sbizzarrire scegliendo ingredienti vari in modo da ottenere gusto, aroma e  la forma che più ci piace. Le possibilità di sono infinite, basta solo un pò di fantasia.
Una tradizione milanese vuole che un panettone vada conservato fino al 3 febbraio, festa di San Biagio, per proteggere e preservare la gola dai malanni.
E allora che dire conserverò il mio ultimo panettone fino a quella data e poi sotto con la prossima rivisitazione!!!!

Ingredienti


  • 250 gr di panettone
  • latte q.b
  • 50 gr cioccolato bianco
  • mezza tazzina da caffè di limoncello
  • 100 gr di farina di cocco
  • 80 gr cioccolato fondente
  • nocciole tritate

Preparazione


Tagliare a pezzi il panettone eliminando la parte scura con un coltello, nel mio caso conteneva anche uvetta e canditi vari. 
Ammollare il panettone con del latte fino a quando non risulterà completamente morbido e lavorabile con le mani. Aggiungere il limoncello, la farina di cocco e il cioccolato bianco fuso a bagnomaria o al microonde. 
Regolatevi aggiungendo più o meno latte a seconda della consistenza raggiunta (per intendersi l'impasto dovrà essere simile a quelle delle polpette). 
Formare delle palline e lasciarle raffreddare in freezer 10 minuti. 
Nel frattempo fondere il cioccolato fondente e intingerci la parte superiore dei tartufini, spolverizzare con farina di cocco o con nocciole tritate, va bene anche coprirle interamente con del cacao in polvere.


Tempo: 15 min Servizio per: 8 persone Complessità: Facile

mercoledì 22 gennaio 2014












La versatilità culinaria delle castagne è veramente prodigiosa.  Abbinate a piccoli aperitivi, a primi piatti e perchè no, anche a secondi riescono sempre ad esaltarne il gusto. 

In passato le castagne erano considerate un dono preziosissimo della natura perchè in grado di sfamare negli inverni più rigidi. Il vero valore di questo frutto sta proprio nel suo profilo nutrizionale, infatti può essere paragonato ad un cereale per la quantità di carboidrati che contiene.


Stavolta ho provato una nuova ricetta, un abbinamento che farebbe torcere il naso ai tradizionalisti, sto parlando del maiale che associato alle castagne ne guadagna di sapore, perdendo quel non so che di selvatico. Il ripieno cremoso di questi involtini è davvero eccezionale, sostanzioso e molto molto particolare, perciò anche per occasioni speciali è un piatto sicuramente vincente!

Ingredienti


  • 2 fette grandi di prosciutto di maiale
  • 10 castagne lesse
  • alloro q.b
  • chiodi di garofanon q.b
  • mezza stecca di cannella
  • salvia e rosmarino q.b
  • sale e pepe q.b
  • sale nero di cipro q.b (per decorare)
  • olio evo q.b
  • scalogno q.b
  • 1 fetta piccola di pane rafferma
  • 8 fettine di lardo sottilissime
  • latte q.b
  • 1 dado vegetale
  • 3-4 cucchiai di farina o amido di mais
  • mezzo bicchiere di vino bianco

Preparazione


Se non avete castagne già lesse, bisogna procedere con la loro cottura. Immergerle con tutta la buccia in acqua fredda fino a coprirle, aggiungere un pizzico di sale, qualche chiodo di garofano, qualche fogliolina di alloro e la stecca di cannella. Lasciar cuocere a fiamma media con coperchio per 30 minuti, o comunque fino a quando non risulteranno ben cotte. In alternativa potreste anche comprarle già cotte, nei supermercati più forniti si trovano tranquillamente. 
Sbucciarle e mixarle con un minipimer insieme alla fetta di pane rafferma ammollata in un pochino di latte, sale, pepe, qualche fogliolina di salvia, qualche ago di rosmarino tritato, un filo d'olio evo e latte q.b. Dovrete ottenere una crema liscia e cremosa nè troppa liquida nè troppo soda, nel caso regolatevi con il latte. 
Lasciare qualche castagna intatta da parte, ci servirà per la farcitura. 
Preparare in un pentolino il brodo vegetale con il dado. 
Nel frattempo battere con un batticarne le fettine di maiale, asciugarle con un foglio di carta assorbente, stendere al di sopra le fettine di lardo, circa 2 per ogni involtino. 
Farcire con la crema di castagne ottenuta e qualche pezzettino di castagna che abbiamo tenuto da parte. Arrotolare fino ad ottenere un involtino, fermarlo con del filo di spago da cucina; procedere allo stesso modo per gli altri involtini. 


In un'ampia padella porre un filo d'olio evo e qualche pezzetto di scalogno, rosolare gli involtini da entrambi i lati a fiamma alta per qualche minuto, aggiungere il brodo vegetale pari alla quantità di un bicchiere e lasciar cuocere con coperchio per circa 20 minuti circa. 
A fine cottura prelevare un pò di fondo di cottura della carne che insieme al vino bianco lasceremo dealcolizzare a fiamma molto alta in un altro pentolino per qualche minuto, a questo punto aggiungere la farina e mescolare velocemente, per evitare la formazione di grumi; si otterrà così una riduzione al vino bianco che dovrà risultare densa e liscia. 
Impiattare irrorando ogni involtino con la riduzione al vino bianco e un pizzico di sale nero di Cipro.

Tovaglietta Easy life design

Tempo: 1 ora Servizio per: 2 persone Complessità: Facile