martedì 29 aprile 2014




Questa sera per cena ho preparato un secondo veloce e golosissimo, sono delle tasche di vitello ripiene con formaggio e zucchine davvero molto simpatiche ed anche leggere. Una via di mezzo, il giusto compromesso tra cordon bleu, cotolette ed involtini.

Il ripieno può ovviamente variare in base ai vostri gusti ma di sicuro sarà un secondo di effetto, sfizioso e perfetto per far mangiare la carne anche ai bambini.

Ingredienti


  • 2 fettine di vitello sottili
  • 4 fettine di caciocavallo
  • 1 zucchina piccola
  • sale e pepe macinato q.b
  • olio evo q.b
  • farina di mais q.b
  • 1 spicchio d'aglio
  • brodo vegetale q.b
  • bacche di pepe rosa per decorare

Preparazione


Battere le fettine di vitello con un batticarne in modo da renderle molto sottili e morbide. 
Su metà di ogni fetta adagiare 2 fettine sottili di caciocavallo o un altro formaggio, grattugiare una parte di zucchina e condirla con sale e pepe macinato. Chiudere a metà, a mò di tasca, e bloccare l'intero contorno con stuzzicadenti in modo da contenere bene il ripieno in cottura e passare ogni tasca in abbondante farina di mais. Preparare il brodo vegetale nella maniera classica, ne servirà un bicchiere e mezzo. 
In una padella soffriggere l'aglio in un filo d'olio evo abbondante, rosolare da entrambi i lati a fiamma alta per qualche minuto. 



Bagnare con un bicchiere e mezzo circa di brodo vegetale, salare e cuocere a fiamma media con coperchio per 15 minuti.  
Impiattare e decorare con bacche di pepe rosa.



Tempo: 30 min Servizio per: 2 persone Complessità: Facile

mercoledì 23 aprile 2014

VERSIONE SENZA GLASSA DI COPERTURA


VERSIONE CON GLASSA 













Il bavarese è un dolce di origine francese il cui nome viene spesso ed erroneamente indicato  al femminile " la bavarese"; la bavarese però non è un dolce, ma una bevanda di origine tedesca composta da tè, latte e liquore importata in Italia come bevanda all'inizio del 1700 dai cuochi francesi al servizio dei Wittelsbach, casa regnante di Baviera. 
Nel secolo successivo, in Francia, nacque il dolce bavarese,  ispirato appunto alla bevanda bavarese.
Il bavarese è un dolce composto da una base di  crema inglese (variante della crema pasticcera che usa come addensanti  solo le uova ottenendo cosi un composto piuttosto liquido utilizzato come salsa di accompagnamento per dolci al cucchiaio e da forno e come base nella preparazione del gelato e di alcuni dolci al cucchiaio come il  bavarese) addensata con gelatina, a cui viene aggiunta la panna montata, che lo rende soffice e spugnoso.
Ho preparato questo splendido dolce per il compleanno di mio padre che quest’anno è caduto lo stesso giorni di Pasqua. Come sempre, quando non voglio sbagliare, mi affido alle ricette di Montersino che ovviamete riesce a tirar fuori dolci dal sapore e dalle consistenze insuperabili. In questa torta sono presenti non uno, non due ma ben tre tra strati di golosissima Bavarese al cioccolato, in tutte le sue declinazioni, fondente, al latte e bianco poggiate su un morbido biscotto senza farina, naturalmente al cioccolato e  come se non bastasse un meraviglioso glassaggio al cioccolato al latte ricopre il tutto. 
La consistenza è assolutamente sorprendente, fresco,  cremoso ed irresistibile  insomma non può non piacere.
Bisogna solo prestare attenzione ad un paio di passaggi ed il gioco è fatto, e per essere un dolce di Montersino è fin troppo veloce. 
Ancora tanti auguri papà!!!

Ingredienti x il Biscotto al Cacao (senza farina)



  • 180 gr di albumi
  • 120 gr di tuorli
  • 55 gr di cacao amaro in polvere
  • 190 gr di zucchero semolato

X le tre Bavaresi

  • 400 gr di latte intero fresco
  • 75 gr di zucchero semolato
  • 225 gr di tuorli
  • 16 gr di gelatina in polvere o di colla di pesce
  • 125 gr di cioccolato fondente al 70% di cacao
  • 125 gr di cioccolato al latte
  • 125 gr di cioccolato bianco
  • 750 gr di panna fresca

X la Glassa al Cioccolato al latte

  • 150 gr di panna fresca
  • 125 gr di cioccolato al latte
  • 50 gr di cioccolato bianco
  • 25 gr di burro di cacao
  • 25 gr di sciroppo di glucosio in polvere (io liquido)
  • 3 gr di gelatina in polvere o colla di pesce
  • 5 gr di latte in polvere magro (io non l'ho messo)

Preparazione


Prima di tutto preparare il biscotto al cacao montando gli albumi insieme allo zucchero, unire a mano i tuorli sbattuti con la forchetta ed il cacao in polvere setacciato. Stendere il composto con una spatola o con un tarocco su una placca con carta forno ed infornarlo a 190 gradi per 10-15 minuti. Lasciarlo raffreddare bene prima di utilizzarlo.  
A questo punto preparare le bavaresi. 
Portare a bollore il latte ed unire i tuorli sbattuti con una forchetta (non montarli) insieme allo zucchero. Mescolare portando alla temperatura di 85°, questo passaggio è molto delicato perchè la crema inglese straccia facilmente, quindi mescolare continuamente. 
Raggiunti gli 85° togliere immediatamente dal fuoco, unire la colla di pesce strizzata (precedentemente ammollata in poca acqua fredda), farla scioglierla amalgamando e dividere subito la crema in tre contenitori diversi. 
In totale si ottiene circa 750 gr di crema inglese, quindi distribuire 250 gr di crema in ogni contenitore. 
Mi raccomando, il tutto deve avvenire davvero velocemente quindi consiglio di preparare tutto ciò che vi occorre in anticipo perchè non c’è tempo da perdere. Sempre velocemente unire ad ogni crema un cioccolato diverso, fondente, al latte e bianco tagliato a pezzetti piccoli ( cosi si scioglieranno prima), mescolare per bene fino al completo scioglimento. 
Nel momento in cui le creme raggiungeranno una temperatura di 30° circa unire la panna semimontata, 250 gr per ogni composto. 
Bene ora possiamo cominciare a montare la bavarese. 
Dato che io ho scelto di preparare un dolce dal diametro finale i 24 cm di diametro (dosi perfette per questa grandezza, avanzerà solo un pochino di biscotto) ho coppato il biscotto leggermente più piccolo, circa 22 cm e l'ho collocato al centro dell'anello (mi raccomando sigillare l'anello con acetato) e ho cominciato colando la prima bavarese, quella al cioccolato fondente. 



Ho messo in freezer e lasciato rassodare per circa 30 minuti e cosi per le altre due colate (in ordine segue quella al latte e poi quella bianca. 
Quando anche l'ultimo strato di bavarese sarà ben rassodato procediamo con la preparazione della glassa al cioccolato al latte per la copertura. 
In un pentolino far bollire la panna con il glucosio ed il latte in polvere (io l’ho omesso ed era comunque perfetta). 
Fuori dal fuoco unire i due cioccolati a pezzetti ed il burro di cacao, lasciar sciogliere ed infine unire la gelatina o la colla di pesce ammollata in acqua fredda e poi strizzata. Frullare per qualche secondo con un minipimer e lasciar intiepidire. 
La ricetta originale porta come decorazione un croccante al cru di cacao, di sicuro sarà stato superlativo ma io avendo preparato questo dolce la vigilia di Pasqua non ho avuto il tempo materiale per farlo, cosi ho decorato con fiori commestibili.
Lasciare in freezer, tirarla fuori 5-6 ore prima di servirla.







Tempo: 6 ore Servizio per: 15 persone Complessità: Media

sabato 19 aprile 2014













Adoro queste simpaticissime uova finte, prima cosa perchè sono dolci e poi perchè quando si utilizzano i biscotti a marchio  McVitie's Digestive non si sbaglia mai! In questa ricetta ho utilizzato come base la variante digestive al cioccolato buoni già da soli e se abbinati a yogurt e marmellata viene fuori un dessert goloso e fresco!

Ideale per una festa per bambini, simpatici buffet o dolcetti da offrire ai vostri ospiti nel periodo pasquale! Provateci sono velocissime e leggerissime!

Ingredienti


Preparazione


In una ciotolina amalgamare lo yogurt greco, ben freddo, con lo zucchero a velo fino ad ottenere una crema liscia. Sistemare su ogni biscotto McVitie's Digestive al cioccolato  un abbondante strato di crema allo yogurt. 


Lasciare rapprendere in frigo per almeno 10 minuti. Trascorso questo tempo estrarre dal frigo e con l'aiuto di un cucchiaino creare con la marmellata alla pesca un sfera in modo da simulare un tuorlo. 
Rimettere in frigo per altri 10 minuti. 
Servire e Buona Pasqua!



Tempo: 15 min Servizio per: 2 persone Complessità: Facile

venerdì 18 aprile 2014











Questo piatto, è un classico della cucina emiliana,  regione capitale dell'aceto balsamico ed è tra i secondi di carne quello che preferisco, proprio per il suo sapore particolare.
E’ un secondo davvero molto semplice ed una validissima alternativa per dare gusto e carattere ad un semplice petto di pollo.
Adoro l’aceto balsamico per i suoi raffinati profumi, il colore lucente ed il suo intenso aroma adatto in cucina   nella preparazione di innumerevoli ricette, dalle più raffinate ed elaborate a quelle più povere e semplici. 
Si abbina splendidamente a molteplici portate, può essere servito “al cucchiaio” come un aperitivo un po’ insolito, oppure lo si può utilizzare, più tradizionalmente, sulle scagliette di parmigiano reggiano, sul risotto, gnocchi, carne o su una fresca insalata. 
Ottimo anche a crudo per insaporire formaggi stagionati, verdure grigliate o carpacci, per poi stupire anche i palati più ribelli con fragole e gelato al Balsamico Tradizionale. Sui cibi a cottura l’aceto va aggiunto poco prima di toglierli dal fuoco affinché ci sia tempo sufficiente per insaporire la pietanza e allo stesso tempo non disperdere il suo straordinario aroma. 
Per il condimento di verdure a  crudo è importante seguire una sequenza quella ottimale sembra essere sale, aceto balsamico ed olio.
L'aceto balsamico, al contrario di alcuni prodotti tipici, che non sono certamente dietetici, è un prodotto genuino utilizzato spesso nelle diete alimentari ad esempio, per sostituire l'olio. 
Questi straccetti si preparano davvero in pochissimi minuti e sono adatti per tante occasioni dalle più formali a quelle tra amici per una cena sfiziosa e leggera!

Ingredienti


  • 2 filetti di petto di pollo grandi
  • olio evo q.b
  • sale q.b
  • prezzemolo q.b
  • 1/2 bicchiere di aceto balsamico
  • vino bianco q.b
  • farina q.b
  • 1 spicchio d'aglio

Preparazione


Tagliare a straccetti di medie dimensioni i petti di pollo, infarinarli e rosolarli in un'ampia padella con un filo d'olio evo e lo spicchio d'aglio. 
Cuocere a fiamma bassa con coperchio per 10 minuti. Trascorso questo tempo salare, aggiungere un pochino di prezzemolo tritato finemente e sfumare con vino bianco. Prima di spegnere aggiungere l'aceto balsamico e lasciar addensare. 
Spegnere ed impiattare, accompagnare con verdurine fresche.



Tempo: 20 min Servizio per: 2 persone Complessità: Facile

giovedì 17 aprile 2014












Nella tassonomia culinaria, il casatiello  insieme al totano appartengono alla famiglia delle torte pasquali salate, all’insegna della “grassezza” dove se non a  Napoli.
Sono due piatti a dir poco ricchi, quasi pesanti se si considera che, a Napoli, dire a qualcuno che è un “casatiello”, più precisamente: “i’, che casatiello!”, equivale a dirgli che è pesante e  noioso. 
E’ vero non sarà un gran complimento ma come insulto non è molto offensivo se si considera quanto è buono.
Il termine casatiello deriva da “caso”, che in dialetto napoletano vuol dire formaggio, ed allude alla cospicua presenza al suo interno di formaggio pecorino. 
I principali ingredienti dell’impasto sono semplici e poveri ma le varianti possono essere tantissime.
La principale differenza tra totano e casatiello è la presenza di uova sode all’interno del totano assenti nell’impasto del casatiello.  
Io ho optato sia per la forma a ciambella sia per quella senza buco e in entrambi i casi ho decorate con uova, che ovviamente dopo la cottura saranno sode e commestibilissime. 
Quest’anno per la prima volta ho provato la ricetta del mitico pizzaiolo Antonino Esposito ed utilizzato il lievito madre che gli ha conferito un sapore fantastico e solo un pizzico di lievito di birra che in questo caso, serve da starter. 
E' ottimo da mangiare anche per giorni, dalle mie parti non è pasquetta senza casatiello!!!!

Ingredienti


  • ½ litro di acqua
  • 600 gr di farina 00 + 300g. di farina manitoba
  • 30 gr di sale
  • 1 pizzico di lievito di birra (3 gr)
  • 250 gr di lievito madre dopo 3 o 4 ore dal rinfresco
  • 120 gr di strutto
  • uova q.b. per decorare

X il Ripieno

  • 150 gr di mortadella
  • 100 gr di pancetta
  • 150 gr di salame napoli
  • 100 gr di formaggio tipo provolone dolce
  • 50 gr di provolone del monaco
  • 50 gr di pecorino sardo stagionato
  • 100 gr di pecorino grattugiato
  • pepe macinato q.b
  • sugna per ungere q.b


Preparazione


Sciogliere il lievito di birra nell’acqua fredda. Aggiungere il lievito madre spezzettato ed iniziare ad impastare in una impastatrice a media velocità. Dopo qualche minuto unire la farina, il sale e la sugna. 
Lavorare per 15 minuti fino a quando l’impasto sarà ancora morbido ma ben incordato. Rovesciare l’impasto sulla spianatoia e formare un panetto facendo ruotare l’impasto sui palmi delle mani, far riposare coperto per 30 minuti circa. 
Al termine, stendere nuovamente e praticare le classiche doppie pieghe, pirlarlo e lasciar riposare coperto per altri 30 minuti. 


Dopo quest’ultimo riposo, riprendere l’impasto e stenderlo, effettuare nuovamente delle doppie pieghe, formare un panetto e lasciar maturare in frigo per circa 48 ore coperto con pellicola. 
Dopo 48 ore lasciare l’impasto, ancora coperto, a temperatura ambiente per 6 ore circa. 
Trascorso questo tempo rovesciare l’impasto su una spianatoia spolverata di farina praticare le doppie pieghe e formare un panetto facendo ruotare l’impasto sui palmi delle mani. Mettere da parte un pezzetto d’impasto che servirà per la decorazione e stendere di nuovo delicatamente formando un rettangolo (io ho preferito fare due casatielli più piccoli, quindi ho diviso il panetto in due e poi ottenuto due rettangoli). 
Ungere la superficie di ogni rettangolo con sugna, spolverare di pepe, coprire con il ripieno (le dosi di ripieno sono, ovviamente, indicative dipende dai gusti e da quanto carico vi piace), spolverare con il pecorino grattugiato. Arrotolare tenendosi stretti cercando di far uscire tutta l’aria, formare una grossa ciambella, adagiare nella teglia unta di sugna, decorare infilando 3 o 4 uova sul casatiello e ricoprirle con due pezzettini d’impasto formando una croce.


Lasciar lievitare coperto in forno con la luce accesa, io l’ho lasciato tutta la notte (circa 10 ore). 



Prima di infornare ungere la superficie con olio evo. Infornare in forno caldo a 180° per circa un 1 ora e 10 min (fare la prova stecchino).

Tempo: 50 ore Servizio per: 10 persone Complessità: Facile

mercoledì 16 aprile 2014

























E’ stata una soddisfazione immensa sfornare  un grande lievitato come la colomba pasquale!
E’ la prima volta che mi cimento in questa avventura e se anche con un pò di fatica mi sono pure divertita. 
L’ho coccolata, tenuta al calduccio, le ho dedicato tempo ed estrema attenzione, assistita e mai persa di vista, mi alzavo anche la notte più volte per controllare la lievitazione,  proprio come un bambino...e alla fine mi ha ripagato alla grande!
Questa ricetta è del maestro Giorilli...una garanzia!
La colomba chiude tradizionalmente il pranzo pasquale insieme alle uova di cioccolato, perché fin dai tempi più remoti, sia all’uovo che alla colomba era attribuito un forte valore simbolico di pace, rinascita e amore. 
Secondo la Bibbia, infatti, fu proprio una colomba, con un ramoscello d’ulivo nel becco, a tornare da Noè dopo il diluvio universale per testimoniare l’avvenuta riconciliazione fra Dio e il suo popolo.
La colomba fa parte della tradizione gastronomica Pasquale dell’Italia intera; le sue origini vanno ricercate verso la metà del VI secolo quando, durante l’assedio di Pavia da parte di Re Alboino, lo stesso si vide offrire un dolce a forma di colomba in segno di pace.

La storia recente e forse quella più realistica, vede nei primi del Novecento l'azienda milanese Motta, creare un dolce simile al panettone, ma con un aspetto decisamente legato alla Pasqua: nasce così la colomba come la conosciamo oggi, un morbido dolce lievitato, con canditi e una croccante ricopertura di glassa e mandorle. 
Prometto che a breve posterò anche le foto dell’interno......Buona Pasqua a tutti!

Ingredienti (Dose per stampo da 1 kg)


Primo impasto

  • 65 gr lievito naturale rinfrescato
  • 230 gr farina 00 350 W
  • 70 gr burro
  • 70 gr zucchero semolato
  • 115 gr acqua
  • 50 gr tuorli

Secondo impasto

  • Tutto il primo impasto
  • 60 gr farina 00 300W
  • 100 gr burro
  • 60 gr zucchero
  • 85 gr tuorli
  • 1 gr malto d’orzo
  • 3 gr sale
  • 175 gr arancia candita a cubetti (io li ho sostituiti con metà mirtilli rossi e metà frutta tropicale)

X il Mix aromatico:

  • 15 gr miele d’acacia
  • 1 bacca di vaniglia
  • 1 buccia d’arancia bio grattugiata

X la Glassa

  • 20 gr mandorle dolci grezze
  • 8 gr armelline
  • 15 gr nocciole tostate
  • 120 gr zucchero semolato
  • 7 gr farina di mais
  • 9 gr fecola di patate
  • 45 gr albume

X decorare

  • Mandorle grezze q.b
  • Granella di zucchero q.b
  • Zucchero a velo q.b

Preparazione


Prima di partire con questa faticosa ma assolutamente soddisfacente preparazione è fondamentale che la pasta madre sia al massimo della sua forza e in salute, perciò è opportuno rinfrescarla spesso nei giorni precedenti, e il giorno in cui si farà il primo impasto fare tre rinfreschi consecutivi (a distanza di 3-4 ore). 
Farla sempre crescere al caldo, io la lascio crescere nel forno con lucina accesa coperta da pellicola controllando che raddoppi in 3 ore. 
Al termine di questa procedura, avremo il lievito pronto ed in forza per essere usato. Inoltre il giorno prima preparare il mix aromatico dato che dovrà macerare per 24 ore. Grattugiare la buccia dell’arancio, amalgamarla in una ciotolina con la polpa del baccello di vaniglia e il miele d'acacia, coprire con pellicola. Lasciare a temperatura ambiente fino al momento dell’utilizzo. 
Sempre prima di cominciare con il primo impasto, preparare anche la glassa (almeno 12 ore prima) che dovrà rilassarsi in modo da avere una perfetta aderenza al prodotto e conservarla in frigorifero. 
Triatare tutto finemente a secco: mandorle grezze, armelline (io non le ho trovate e le sostituite con altre mandorle grezze), nocciole, zucchero, farina di mais e fecola con l’aiuto di un tritatutto. Aggiungere l’albume ed amalgamare fino ad ottenere la giusta consistenza.
Dopo aver preparato tutto, si può cominciare...vi avviso è un  lungo procedimento....armatevi di pazienza!
Per la preparazione del primo impasto lavorare in una impastatrice o planetaria per 10 minuti almeno la farina, il lievito madre spezzettato e l'acqua. 
Aggiungere, poi, lo zucchero e in più riprese il burro a pomata (io l'ho passato 7-8 secondi nel microonde o lasciarlo a temperatura ambiente per 2 ore circa). Quando tutto il burro sarà stato ben assorbito aggiungere i tuorli sempre in più riprese. Lavorare per circa 20 minuti, ma attenzione a non surriscaldare l'impasto. Io mi sono armata di termometro digitale e quando l'impasto si avvicinava ai 26 gradi l'ho riposto in freezer per 10 minuti, e cosi ogni volta che ci troviamo in questa situazione (anche quando preparerete il secondo impasto). Quindi impastare fino ad ottenere un impasto liscio ed omogeneo.
Ho poi ribaltato l’impasto sul tavolo di lavoro, ho staccato un pezzetto che ho utilizzato come spia di lievitazione e ho iniziato a pirlarlo aiutandomi con un tarocco. 
L’ho poi sistemato in una ciotola capiente (considerare che triplicherà di volume) e la spia di lievitazione in un bicchiere graduato che mi ha consentito di valutarne la crescita, entrambi coperti da pellicola. E qui comincia il mio incubo. Ho lasciato lievitare in forno spento tutta la notte circa 12 ore. 
Al mattino controllo e mi si ghiaccia il sangue....l'impasto era lievitato poco poco....penso e ripenso e capisco che avevo dimenticato di lasciare la luce accesa nel forno. Allora, non mi arrendo, e decido di allungare i tempi di lievitazione per altre 6 ore. 
Finalmente cresce come per magia, ed ho capito che per ottenere una lievitazione stabile  la temperatura deve essere costante circa 24 gradi. Perciò mi raccomando non anticipare i tempi di lievitazione perchè significherebbe ritardare quelli successivi e perdere una bella alveolatura.
A questo punto partiamo con il secondo impasto. Amalgamare nella impastatrice (per sicurezza ho messo la ciotola in freezer in modo da evitare il rapido surriscaldamento successivo) il primo impasto ( precedentemente sgonfiato con le dita e posto in frigo per circa 30 minuti al fine di abbassare la temperatura), la farina, il malto a velocità medio- bassa per 10 minuti. Aumentare la velocità ed aggiungere lo zucchero poco per volta, e solo quando sarà stato completamente assorbito unire metà dei tuorli, sale ed il mix aromatico. 
Lavorare fino ad ottenere un impasto omogeneo. 
Aggiungere 75 gr di burro, lasciar andare per qualche minuto ed unire i restanti tuorli. 
Una volta raggiunta una consistenza elastica finire con gli altri 25 gr di burro (fuso ma non caldo) e l'arancia candita. Dato che i canditi non mi piacciono, li ho sostituiti con un mix di frutta tropicale secca e mirtilli rossi secchi. 
Continuare ad impastare fino a quando la frutta secca si sarà amalgamate bene all'impasto. 
A questo punto lasciar riposare per 30 l'impasto al caldo. Successivamente ribaltare sul piano di lavoro e  lasciar puntare all'aria per 40 minuti.
Dopo questo tempo ho pirlato l’impasto, l’ho lasciato di nuovo puntare per 15 minuti per poi pirlato di nuovo. 
Ho poi diviso a metà l’impasto  aiutandomi con un tarocco e facendo rotolare sul piano di lavoro ogni parte, ho ottenuto, allungandole, due rotoli che ho lasciato riposare per qualche minuto prima di inserirli nell’apposito stampo di carta sistemato, per facilitarne lo spostamento, su una teglia. 
Con una parte ho formato le ali (posizionato a forma di “U”) e con l’altro il corpo sovrapponendolo a croce sul precedente per la lunghezza dello stampo. 

Prima e dopo la lievitazione

Ho messo a lievitare fino al raggiungimento di poco più della metà dello stampo.
Lasciar lievitare comunque fino a quando l'impasto non arriva massimo ad un centimetro dal bordo. Io ho lasciato lievitare tutta la notte, in forno con luce accesa. 
Al mattino ho lasciato la colomba a temperatura ambiente in modo che formasse una leggera ed invisibile pellicina in superficie e nel frattempo che il forno raggiungesse la temperatura di 160 gradi (modalità statico)  con l’aiuto di un sac a poche  creare uno strato omogeneo di glassa sulla superficie, poi cospargere con le mandorle grezze, zucchero in granella, e spolverare di zucchero a velo. 
Infornare nel forno caldo tenendo conto che in cottura la colomba crescerà ancora un pochino.
Ho infornato per circa 50-55 minuti ma per essere sicura della perfetta cottura ho inserito, al termine, un termometro a sonda che quando indicherà al cuore la temperatura di 94° la colomba sarà pronta!!!!!!!Finalmenteeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!

Ho sfornato, infilzato con  ferri da lana e poi capovolto lasciando qualche ora in questa posizione.  
Trascorso questo periodo, è possibile girare la colomba e rimuovere i ferri, ma prima di confezionarla è necessario ancora aspettare almeno 10 ore di raffreddamento.
La colomba è pronta....soddisfazione immensa!!!





Tempo: 3 giorni Servizio per: 10 persone Complessità: Difficile

lunedì 14 aprile 2014












Questo finger food di caserecce integrali con polpettine di carne al sugo sono un’idea molto sfiziosa per un pranzo o una cena a buffet o semplicemente, come a me capita spesso, per una cena tutta finger food.
La pasta italiana, e la nostra dieta mediterranea, fanno di questo carboidrato, un qualcosa di riconoscibile e venerato in tutto il mondo. Eccedere però con la pasta può essere dannoso per il nostro regime alimentare e soprattutto per la nostra dieta. 
Perciò ho deciso di utilizzare la pasta integrale che proviene dal chicco completo del grano, ancora puro, non privato cioè della crusca e del germe. 
Questo garantisce alla pasta integrale proprietà decisamente nutrienti. Il germe di grano infatti è ricco di acidi grassi essenziali ed antiossidanti mentre la crusca offre molti sali minerali. 
Queste caratteristiche hanno un influsso molto positivo sul nostro intestino e sono utilissime per la prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Ottima in caso di diete dimagranti , rende subito sazi e non porta a desiderare porzioni esagerate di pasta. 
L’ho condita con semplice e genuino pomodoro passato, arricchito con piccole polpettine di carne e una scaglia di saporitissimo ed inimitabile provolone del monaco...importantissimo ingrediente che fa la differenza.

Ingredienti


  • 250 gr di carne macinata di manzo
  • parmigiano grattugiato q.b
  • prezzemolo tritato q.b
  • 1 uovo
  • sale e pepe q.b
  • 4 fette di pan carrè
  • pan grattato q.b
  • 1 barattolo di pomodoro passato
  • olio evo q.b
  • 1 spicchio d'aglio
  • peperoncino q.b
  • 300 gr di caserecce integrali
  • provolone del monaco q.b

Preparazione


Prepariamo le polpette impastando in una ciotola la carne macinata con il pan carrè ridotto in cubetti leggermente bagnati con acqua e strizzati. Aggiungere l'uovo, un paio di manciate di parmigiano grattugiato, prezzemolo tritato, sale, pepe e se dovesse essere necessario aggiungere qualche cucchiaio di pan grattato. Formare dall'impasto delle polpette non troppo grandi. 


In una pentola soffriggere l'aglio e il peperoncino con un filo d'olio, aggiungere il pomodoro passato ed un pizzico di sale. Lasciar cuocere a fiamma medio-bassa per 15 minuti, dopodichè aggiungere le polpette di carne e cuocere ancora 15 minuti. 
Cuocere la pasta in abbondante acqua salata,scolarla ed impiattare. In bicchierini da finger food o piccole ciotoline monoporzioni sistemare un cucchiaio di pasta amalgamata al sugo di pomodoro. 
Sistemare sopra una polpetta ed ancora sugo. 
Decorare con prezzemolo e una scaglia di provolone del monaco.


Tempo:40 min Servizio per: 2-8 persone Complessità: Facile