La carbonara, come molti altri piatti importanti della
storia, ha origini incerte. Secondo alcuni, il nome deriverebbe da un
'carbonaro' ovvero uno spazzacamini che, ritiratosi dall'attività, aveva aperto
un'osteria a Roma ed iniziato a proporre un piatto simile all'attuale, chiamato
Carbonara in onore alla sua precedente professione.
Secondo
altri, la Carbonara nasce appena finita la seconda guerra mondiale, nella Napoli occupata dagli
americani.
Le truppe di occupazione affollavano la
città e per le strade non si trovavano hamburghers o hot-dogs, sui banchetti
napoletani si sfornavano pizze piegate a portafoglio, supplì e soprattutto
spaghetti cotti al volo e conditi con cacio e pepe. Il pomodoro era bandito perché
colava e macchiava. Un bel giorno, un soldato americano
o forse un napoletano, trovatosi in possesso di una delle borse con le razioni
di cibo che l’esercito americano forniva ai suoi soldati iniziò a mettere nella pasta tutto
quello che trovò nella borsa: uova in polvere, bacon e panna liquida (la Milk
Cream che usano aggiungere al loro terribile caffè). L’uomo assaggia il pastone
e decide che non è male. Col tempo è bastato solo armonizzare meglio il tutto
ed è così che è accaduto il miracolo.
Per spiegare l'origine del nome basti pensare al pepe nero, che
ricorda la polvere del carbone, e che viene riconosciuto come elemento
essenziale della pasta.
A parte la storia, la carbonara deve avere caratteristiche
semplici ma fondamentali coma la scelta degli ingredienti prima di tutto e quei
due minuti che servono per amalgamare, fuori dal fuoco, il condimento nella
pasta.
Per
fare una buona carbonara serve un’ottima pasta di grano duro, delle uova
freschissime, un buon pecorino (o parmigiano reggiano), del pepe nero, un filo
d’olio ed il guanciale.
Il guanciale è fondamentale per la
buona riuscita di questo piatto: troppo spesso si sente parlare nelle ricette
di pancetta e guanciale come se fossero la stessa cosa. Non lo sono! Sono tagli
diversi e dicono peraltro anche i loro
nomi: la pancetta viene ricavata dall’addome mentre il guanciale viene ricavato
dalla guancia del maiale.
Personalmente al sapore classico ho accostato un
delicato sentore di mare dato dalla bottarga di ricciola, che se tempo fa rappresentava
il pasto dei pescatori che trascorrevano la giornata in mare, oggi queste uova
di pesce essiccate costituiscono un jolly in cucina donando anche a piatti tradizionali come la carbonara un tocco in più.
Secondo altri, la Carbonara nasce appena finita la seconda guerra mondiale, nella Napoli occupata dagli americani.
Ingredienti
- 300 gr di spaghetti
- 2 tuorli + 1 uovo intero
- 100 gr di guanciale in fette
- 2 cucchiai di parmigiano grattugiato (o meglio pecorino)
- sale e pepe nero q.b
- olio evo
- 1/2 scalogno
- bottarga di ricciola grattugiata
Preparazione
Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata.
Nel frattempo preparare il condimento; in un'ampia padella rosolare il guanciale con un filo d'olio evo e lo scalogno fino a renderlo croccante, basteranno pochi minuti.
In una ciotola amalgamare i tuorli e l'uovo intero con un pizzico di sale, pepe, parmigiano grattugiato e una tazzina di caffè di acqua di cottura della pasta.
Sbattere energicamente il composto con una frusta rendendolo spumoso ma non troppo.
Scolare la pasta ed amalgamarla nella padella con il guanciale croccante. Fuori dal fuoco unire il composto di uova mescolando velocemente, evitando di cuocere l'uovo, dovrà risultare cremoso e assolutamente non a mò di frittata.
Aggiungere la bottarga grattugiata poco prima di impiattare. Io ho utilizzato quella di ricciola, ma va benissimo anche quella di tonno o muggine.
Tempo: 20 min | Servizio per: 3 persone | Complessità: Facile |
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